24 gennaio 2008

Ocus Pocus

The Cohiba ... and then ... diceva Gervys ... the Cohiba ... he he he, da mat!

13 gennaio 2008

Nebbia

Anno nuovo iniziato, tema scontato di ogni elemento mediatico, spazio da dedicare quasi obbligatoriamente per primo in ordine sequenziale, per augurarci fortuna, per scaramanzia, per costume e tradizione.

E allora andiamo, come sempre sotto forma di flusso di coscienza, stilema compositivo che adoro perche' capace di descrivere esattamente lo stato d'animo del pensiero interiore, quello nascosto che di solito non esce mai allo scoperto, perche' feroce, pericoloso.

Iniziamo bene, dal 31 a casa con la solita influenza bastarda che decide di mettertelo in culo senza rimorso e ti frega quell'unico week-end di fiato che avevi dopo i nove giorni di ferie totali su di un anno e mezzo di presenza con una media di circa 11 ore di lavoro al giorno (contando le pause-pranzo saltate, ma consapevolmente). E cade come al solito quando non serve, quando la lucidita' della tua mente stanca dovrebbe servire per farti uscire in modo dignitoso da una pazzia chiamata inventario, spettro che in questo modo ti porti avanti fino alla fine del mese con un livello di entropia che aumenta semplicemente in modo pauroso.

Si ritorna nella bolgia del lun. ... un ritorno puramente fisico perche' cmq e' tutta la settimana che con la scusa di chiederti come stai di salute, un qualche tuo simile "homo labor" fa suonare il cellulare fino a 4 volte al giorno per capire cosa fare di qualche cosa che non sa, senza colpa naturalmente.
Sono stanco di lavorare anche quando sto' male, di bruciare sabati e domeniche per cercare di mettere in piedi sistemi che possano creare un punto di equilibrio, e che poi, visto che non si vuole cambiare, non servono a nulla se non ad aumentare la consapevolezzza del tempo perso che non ti restituira' nessuno.

La vita e' breve dicono, e dopo gli ultimi risvolti devo dire che hanno prorio ragione.
La vita e' breve, l'esistenza ignota e tutti noi siamo solamente di passaggio.
E allora e' giunto il momento di godersela questa vita, di gioire delle piccole e delle grandi cose, di affrontare tutto con la solita calma del saggio e il vigoroso entusiasmo del bimbo, qualunque cosa ci sia davanti. Fa parte di un disegno, di un processo forse dipendente da fattori voluti o forse no, ma sempre unico e nella sua grottesca ed ingiusta imparzialita', pregiato come un sigaro habano lavorato a mano.

Il mondo, questo mondo, e' dei furbi ed anche questo e' vero. La mia mente e' corrotta ormai, ma la mia anima e' ancora corretta. Non faro' il furbo, anche perche' non ne sono mai stato capace ne' sono sufficientemente astuto ed intelligente per farlo. Il giudizio non conta, la morale non serve, citando il Caos Calmo di Veronesi ... "la gente pensa a noi infinitamente meno di qunato crediamo".

Il destino e' un pensiero astratto e nello stesso tempo un'entita' concreta. Forse forse e' proprio vero quello che dice T. Hanks in Forrest Gump: "Non so se mamma avesse ragione o se ha ragione il tenente Dan. Non so se ognuno di noi abbia un destino o se siamo trasportati come fruscelli dalla corrente. Ma io credo che forse e' tutte e due le cose. Forse accadono tutte e due allo stesso tempo."

Nebbia, come quello che c'e' ora nella mia mente, come quello che c'e' ora nel mio cuore, come quello che c'e' ora guardando oltre la finestra del salotto.

Inusuale per me, ma ecco i propositi per questo nuovo anno:
- lavorare il giusto e fare ferie, anche per una questione etica di rispetto nei confronti della mia persona (le medaglie, come dice il grande uomo che acquista, sono finite da molto, molto tempo)
- se le circostanze e le variabili (almeno 4) lo consentono, cambiare posizione o addirittura lavoro
- riprendere una vita sociale adeguata per una persona di 26 anni
- trovare una persona (di sesso femminile) interessata ad un legame affettivo (non debole) stabile e sincero
- comprare un'auto, una bella auto, pensavo ad una BMW
- gustare sigari cubani freschi e ben preparati
- completare l'analisi filologica del Corano ed inizare il confronto critico di tale testo con la Bibbia

Concludo il delirio con una sura del Corano. Si tratta della XCIX, conosciuta come Sura del Terremoto, medinese, di otto versetti e rivelata dopo la Sura delle Donne:

Nel nome di Dio, clemente misericordioso!

Quando sara' scossa di scossa grande la terra,
quando rigettera' i suoi pesi morti la terra,
e dira' l'uomo: "Che cos'ha mai?"
In quel giorno la terra raccontera' la sua storia,
che glie la rivelera' il Signore.
In quel giorno gli uomini a frotte staccate verranno a farsi mostrare le opere loro.
E chi ha fatto un grano di bene lo vedra'.
E chi ha fatto un grano di male lo vedra'.