06 ottobre 2007

KARMA CAFE'

Periodo strano questo, col tempo che non aiuta se non per offuscare con la nebbia il di dentro che da fuori non si vede. Il Karma scende inesorabilmente, senza chiedere permesso a nessuno. Aumenta l'entropia di tutto ciò che faccio, complice anche l'insonnia e le misteriche ed ologrammatiche presenze che oramai non creano comunque nessun disagio (come dicono sui trattati, sono solamente il frutto della tua mente). Poi ci si lamenta se quella strana sensazione in cui il cervello inondato da spazzatura di ogni genere permette ai giunti sinaptici che si bruciano di materializzare corvi giganti e incazzati che si posizionano subito sopra al televisore e ti guardano con aria sospetta... magari più veri, a dispetto di quello che pensa il Berga, di quelli che da dentro la televisone si rosicchiano spassosamente la carogna di un qualche animale documentalmente documentato come scannato.
Ti sovviene l'eterno e la presente e viva e il suon di Lei, come poi leggendo tra le righe di un grande Sir Jhon Eliot Gardiner che prima di eseguire Novecento di Kata Kabanova, in cui mi sembra dicesse, relativamente al piano dell'opera che con l'Orfeo di Monteverdi potrebbe iniziare circa 400 anni fa:

" [...] L'Orfeo è nascita, ma insieme è fine. E' l'archetipo di quelle che saranno le opere successive. Ma è anche esempio unico di una forma che non avrà sviluppi. Esattamente come succede per tutti i capolavori. "

Il progetto Mercury che ormai partirà a breve, grado di complessità stimato a n+1 con infinito che gli si avvicina e ti fa pensare che l'unica cosa che sarà importante sarà non generare ritardi, fattore che sicuramente poi si realizzerà e costituirà come sempre un bel grattacapo, comunque da risolvere, in un modo o nell'altro.
Un flusso di coscienza completamente dissociato, come sono di fatto in questo periodo.
Vita sociale ed affettiva nulla, atroci cefalee combattute a stordimento di abuso di alcoolici; versi, magari anche belli, che però inevitabilmente finisco per perdere perché troppo pigro (o forse stanco sul serio) per sputare su uno straccio di canovaccio.
Per fortuna che in giro c'è ancora il bello, l'elegante, sia per forma che per contesto e contenuto.
Da una Luna che ti strega, elogio di parole ricercate di un grande Biagio Marin e divinamente trasformate in musica dalla espressionista onomatopeica sensibilità femminile del genio di una grandissima Cecilia Seghizzi (grazie maestri), alle stupefacenti mutazioni del blocco rosso di un camaleontico Anish Kapoor Svayambh che vuole parlarci di antitesi tra materiale e immateriale, forma e illusione, invitandoci all'esperienza del movimento e della trasformazione in un drammatico Panta Rei di flusso creativo tra quella che comunque resta una assoluta ed incantata meraviglia: la nosta vita.

5 commenti:

Gianpy ha detto...

Califfo , a parte affermare che sei completamente andato, che cosa vorresti dire?

Unknown ha detto...

Anche io ho visto Camera Caffè ,ma non mi ha fatto questo effetto!!!

Anonimo ha detto...

Ciao Califfo sono Sara.....E' da tanto che non ti vedo!!! Vieni anche tu al Raduno Spelo???????? Umba ha provato a chiamarti più volte, fatti sentire ok? Ciao matto!!!!

Anonimo ha detto...

Questa volta c'ho capito un po' di più.
"Sto facendo passi avanti??? .... Oppure mi sto perdendo anch'io????"
Bacix
CiRex

Anonimo ha detto...

E tànt tribulàsi par 1200 euros?

Jo i soi scjampat vie! Ma par me, a mi mi davin mancul bes.


Ora il mio karma è in salita, ho più tempo per fare quello che mi interessa, mi smarrono di nuovo studiando per dare degli esami più o meno inutili.
Che dire, tra sei mesi potrei essere disoccupato ed in mezzo ad una strada, ma tant'è...
Ci pensero tra sei mesi...

Mandi!