25 settembre 2006

CITIUS FORTIUS

Quando ancora frequentavo il liceo (mi sembra fossi al terzo o quarto anno), mi venne regalato da una cara persona il saggio “Lettera sulla Felicità” di Epicuro. Lo lessi velocemente ma non ne colsi pienamente il siginificato. Quel libricino, a distanza di anni, ho avuto modo di rileggerlo più e più volte e solo da poco penso di aver colto pienamente il messaggio che porta con se.
La felicità, da molti bramata, da tanti cercata, da alcuni odiata, non può che costituire elemento di un essere completo e unico. Si realizza nel momento in cui siamo consapevoli che deve nascere da noi. Vedo tante persone che ridono e si divertono quando sono in gruppo e poi la sera prima di coricarsi da sole nei propri letti, piangono e si sentono prive di tutto. Vedo tante persone che pensano che la propria vita debba essere solo dolore e disperazione. Tanti sono quelli che cercano rifugio in palliativi troppo blandi per fare effetto. Vedo persone che scelgono di abbandonare delle cose meravigliose, solo prechè non si accorgono della fortuna che hanno, spesso lasciandosi dietro solamente una scia di dolore, inimicizie, incomprensione. Vedo anche chi lotta con tutta la forza che ha in corpo contro cose che fanno un male cane, cercando di superare ostacoli alti come le vette Himalayane, e non vuole arrendersi, e continua ad essere felice.
La mente ed il cuore … il cuore e la mente … la mente … il cuore.
La felicità, cercatela con convinzione perché potrebbe essere più vicina di quanto crediate, potrebbe essere dietro l’angolo… la felicità… la felicità dei grandi orizzonti … la felicità delle piccole cose.


Da Lettera sulla Felicità di Epicuro:

"Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità. A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell’animo nostro.
Chi sostiene che non è ancora giunto il momento di dedicarsi alla conosceza di essa, o che ormai è troppo tardi, è come se andasse dicendo che non è ancora il momento di essere felice, o che ormai è passata l’età. Ecco che da giovani come da vecchi è giusto che noi ci dedichiamo a conoscere la felicità. Per sentirci sempre giovani quando saremo avanti con gli anni in virtù del grato ricordo della felicità avuta in passato, e da giovani, irrobustiti in essa, per prepararci a non temere l’avvenire.
Cerchiamo di conoscere allora le cose che fanno la felicità, perché quando essa c’è tutto abbiamo, altrimenti tutto facciamo per possederla."

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Quando ho delle persone accanto, riesco a distinguere subito quelle con cui starò bene da quelle che sembrano fantasmi da portarsi dietro. Quando ti ho vicino ... beh è proprio come sentire un sole che scalda, ma scalda fote!

Un bacio al mio Califfo, un tipo strano e buffo, buono come il pane, a cui volgio un bene immane!

Una AnonimA ... per ora ...

Anonimo ha detto...

Se nel mondo ci fossero più Califfi, sicuramente si vivrebbe meglio... (alla faccia di chi poteva avere una cosa così pregiata e se la è lasciata scappare!)

Mandi biel

Manuel Cacitti ha detto...

Grazie del complimento, però mi raccomando di ricordarare sempre l'importaza del rispetto, al di là di ogni consederazione, evento,scelta, persona!

Aloha ;-)

Anonimo ha detto...

sono le difficoltà e la sofferenza che fanno crescere....anche se fanno male! SEI GRANDE CALIFFO,CONTINUA COSì.
PRESIDENT.

Manuel Cacitti ha detto...

TnX to PRESIDENT!

Enjoy ;-)

Anonimo ha detto...

Commento velocemente il post sul coraggio, o almeno, io l'ho capito così: il coraggio del silenzio, di superare quell'"orror vacui" che tutti temiamo perché quando siamo fermi e zitti ci pare di non vivere o che qualcosa stia andando storto, perché il semplive fatto di essere vivi e pensanti non ci basta; il coraggio di non dire nulla quando tutti si aspettano che tu dica qualcosa sul coraggio e commentano "Che post è questo?".

Sul post di oggi...
"La mente ed il cuore … il cuore e la mente … la mente … il cuore"
Io credo che in questo mondo, in cui ti insegnano che la mente e il cuore (e mi riferisco soprattutto alle donne...) sono due cose diverse e che è normale che desiderino cose diverse, in questo mondo occidentale, perché l'oriente ha probabilmente un approccio diverso e più unitario alla persona, la felicità sta nel guardare in che direzione va la mente, e in che direzione va il cuore... e accorgersi con stupore che vanno nella stessa direzione, e corrergli dietro.

Anonimo ha detto...

Beh caro Califfozzo, hai veramente una schiera di ammiratori (e ammiratrici) notevole... ma d'altra parte non saprei proprio dire come si potrebbe non volerti bene! comunque, ti do un consiglio ungherese: insisti per sapere chi sono le numerose donzelle che ti contattano (e che vogliono rimanere anonime)! per il resto non ho nulla da dire perchè sono così incasinato e ho avuto un weekend così stressante che devo ancora recuperare, figurati se riesco a seguire la tua filosofia in questi giorni... al massimo ti posso dire che ci vediamo giovedì sera... e se non c'è il dopocoro lo organizziamo noi!

Anonimo ha detto...

Uno sguardo, un abbraccio. Scaldano il cuore arricchiscono la mente
Elfo